Un’importante constatazione del Wine2Wine di ieri è l’esigenza dei viticoltori di aprire le porte delle proprie cantine ai visitatori ed essere valutati per la loro ospitalità. Questo perché hanno compreso a fondo, che far entrare i visitatori in cantina significa fornire più informazioni riguardo al vino di produzione, nell’ottica di farlo conoscere meglio al cliente.
È noto come tutta l’esperienzialità legata al vino sia intrinsecamente legata al prodotto e per questo aiuti alla sua vendita: la storia del brand, lo storytelling aziendale, le informazioni sul territorio e i vitigni, le visite ai vigneti e ai propri spazi, sono parte del prodotto stesso e vanno valorizzate.
In quest’ottica è molto interessante il Google Business View, ovvero il tour virtuale in cantina, offerto da Google come servizio a pagamento per le aziende. Con questo servizio i vignaioli, che tanto hanno investito nei propri spazi per valorizzare il connubio di bello e buono (kalòs kai agathòs, argomento trattato sempre ieri al Wine2Wine da Illy) che da sempre accompagna il prodotto vino, possono restituire, in chiave digitale, l’esperienza della visita in cantina, tanto ricercata dai clienti.
Se in questi anni hai imparato che “nulla si può sottrarre a Google” nella ricerca dei contenuti digitali, sappi che neanche un granello di polvere potrà sottrarsi al Google Business View durante la sessione fotografica. Un fotografo munito di cavalletto, reflex e fisheye, immortalerà per sempre i tuoi spazi, e ciò sarà visibile ai tuoi clienti fino alla realizzazione del prossimo tour. Dunque vale la pena prestare molta attenzione all’allestimendo della cantina in questo giorno importante.
La pulizia prima di tutto, perché si sta parlando di un prodotto commestibile e benché sappiamo che una macchia sul pavimento per nulla intacca la purezza del vino, non è certo che questo dato sia scontato anche per chi, da ogni angolo del mondo, visiterà virtualmente i tuoi spazi.
L’ordine è simbolo di pulizia e di bellezza, dunque scope e palette che tanto aiutano nell’opera di riordino e pulizia, vanno nel ripostiglio e non appoggiate ai mobili (si è visto), perché il fisheye (poi rielaborato da Google con un software) non lascia spazio alla fantasia e, soprattutto, Google per scelta non modifica le foto. La cantina viene ripresa così com’è il giorno in cui si decide di effettuare il tour, con le sue attività e le persone presenti. Per la privacy vengono coperti solo i volti delle persone, dunque quando il fotografo scatta le foto abbi cura che non venga inquadrata alcuna persona fuori contesto (è divertente notare in alcuni virtual tour alcune persone, fuori contesto, intente a sottrarsi all’obiettivo. Pensare che i titolari hanno pure speso dei soldi…).
Un consiglio per rendere al meglio il lavoro in cantina è quello di fotografare un momento importante della filiera come, ad esempio, l’imbottigliamento: effettuare il tour proprio nel momento dell’imbottigliamento è molto utile ai fini di marketing, perché offre la possibilità di rendere le foto più dinamiche, di mostrare la vita della cantina e di far vedere maggiormente le etichette.
In questo caso è consigliabile non lasciare nulla al caso e far indossare il camice a tutti i dipendenti, per restituire l’immagine di pulizia e rigore tanto importante per i motivi sopra elencati. Abbi cura che tutte le persone, volutamente inquadrate, stiano ferme durante lo shooting, per evitare l’effetto fantasma.
È altresì importante curare l’arredamento di tutti gli spazi e, se non lo si era pensato prima, “farli vivere” aggiungendo piante, oggetti d’arredamento, premi e, se si posseggono, opere d’arte ed oggetti antichi. Questo perché al visitatore piace scovare delle particolarità: dunque il tuo Cangrande, scientificamente nascosto, va messo in bella vista per essere oggetto di scoperta durante il tour: onore al merito.
Ogni elemento fotografato può essere un alleato per il tuo marketing, dunque esporre tutti i tuoi vini, in punti strategici della cantina, è una buona opportunità per far familiarizzare i visitatori virtuali con i tuoi prodotti.
Google, oltre alle foto destinate al tour, ti da la possibilità di poter aggiungere alcune foto realizzate in quell’occasione dal fotografo. Consiglio delle foto dei vigneti, perché aiutano a documentare l’area in cui è situata l’azienda; foto degli esterni non inclusi nel tour e, se non si è dato peso prima durante il percorso concordato col fotografo, delle bottiglie e dei premi.
Nessuna esperienza virtuale può sostituire la visita in cantina, ma è vero che non è sempre possibile per i clienti visitare tutte le cantine che li incuriosiscono, dunque se si dice che il Google Business View è di aiuto in questo senso non si sbaglia.
Se hai impiegato tante energie nella costruzione e nella cura della tua cantina, accogliere i tuoi clienti anche virtualmente è una buona cosa e la documentazione digitale del tour che fornisci verrà senz’altro percepita come impegno, da parte tua, di offrire un tassello in più a quel puzzle di sensazioni che è il prodotto vino.
Da ricordare: ordine, pulizia, informazione, rigore a favore dell’esperienzialità e della valorizzazione del bello che nel vino è anche buono.
Qui puoi vedere il tour della cantina Ferruccio Deiana che ho seguito personalmente. Noterai la cura degli spazi, le foto fatte nel momento dell’imbottigliamento, gli operai col camice e le bottiglie in evidenza. Una realtà che lavora sodo per rinnovarsi e accogliere il cliente al meglio.
E tu, come hai intenzione di realizzare il tuo Google Business View?
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