Wine lover, professionisti e consumatori occasionali di vino sono sempre più interessati a vivere esperienze enogastronomiche. Sicuramente, la costrizione a rimanere a casa nei momenti più critici del covid19 ha favorito questa voglia di esperimentare momenti conviviali all’aperto.

Turismo del vino e normativa

Il decreto del 13 marzo 2019 del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha definito “indirizzi e linee guida in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità, con particolare riferimento alle produzioni vitivinicole del territorio, per l’esercizio dell’attività enoturistica”. Con il decreto del 22 aprile 2021 sono state varate nuove misure utili per la ripresa del settore enoturistico italiano.

I punti salienti di queste linee guida e i requisiti generali igienico-sanitari e di sicurezza inclusi sono:

  • lavorare almeno tre giorni alla settimana (anche solo stagionalmente);
  • dotarsi di uno strumento di prenotazione delle visite, preferibilmente digitale;
  • affiggere all’ingresso un cartello che riporti almeno una descrizione dell’offerta, gli orari e le lingue parlate;
  • possedere un sito web aziendale;
  • esporre informazioni che segnalino i parcheggi (di proprietà dell’azienda o nei dintorni);
  • distribuire agli ospiti materiale informativo cartaceo in italiano e in almeno due lingue straniere riguardante: l’azienda e i suoi prodotti; il territorio di produzione; i prodotti tipici di tale territorio e specialmente i prodotti con denominazione di origine); le attrazioni turistiche, culturali e naturalistiche del territorio;
  • avere locali adeguati all’accoglienza dei visitatori;
  • disporre di personale competente e adeguatamente formato che accompagni gli ospiti durante la visita;
  • disporre di personale competente e formato che gestisca le degustazioni e si occupi della vendita dei vini;
  • utilizzare solo calici di vetro per le degustazioni.

È anche possibile, in abbinamento ai vini, offrire solo prodotti freddi, preparati in azienda e pronti per il consumo, con preferenza per prodotti tipici del territorio. Non è permesso il servizio di ristorazione (a meno che l’azienda non abbia già il permesso per farlo).

Oltre all’assaggio di vino e cibo, le attività enoturistiche sono anche definite come attività di formazione e informazione sulla vitivinicoltura e i vini del territorio. Tra le attività che possono arricchire l’offerta delle aziende vitivinicole possiamo includere:

  • visite ai vigneti e ad altri spazi della cantina (barricaie, spazi di produzione);
  • attività didattiche, culturali o ricreative in cantina o in vigna, compresa la vendemmia didattica;
  • attività di degustazione;
  • vendita di bottiglie al dettaglio;
  • attività di somministrazione di cibi.

Per essere in regola con l’attività enoturistica è necessario presentare regolare SCIA, presso il proprio Comune di appartenenza.

promozione del vino online

I numeri dell’enoturismo

Sebbene le esperienze enogastronomiche fruite durante il covid19 siano diminuite, è aumentato del 10% il numero dei turisti che si sono messi in viaggio con la principale motivazione di vivere queste esperienze.

Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021, a cura di Roberta Garibaldi, ci dice che i turisti del gusto oggi sono sempre di più anche consapevoli, attivi, esigenti, innovativi e attenti alla sicurezza e alla sostenibilità. Questa “maturità” acquisita dai turisti enogastronomici favorisce uno scenario di sviluppo più equilibrato dei territori e un turismo virtuoso, che sostiene la tutela delle risorse locali e del paesaggio. Inoltre, questi cambiamenti nei desideri e negli interessi dei visitatori serve a destagionalizzare e a creare nuovi equilibri tra urbano e rurale.

Nel 2020 i turisti italiani hanno riscoperto l’Italia come destinazione, viste le restrizioni imposte ai viaggi internazionali. Ma è stata questa circostanza a far scattare la scintilla, incuriosendo i turisti sempre più desiderosi di approfondire la conoscenza del patrimonio di sapori territoriali. Quest’anno il trend delle esperienze enoturistiche sarà simile:

  • per il 71% degli intervistati la presenza di esperienze enogastronomiche è importante nella scelta del viaggio (era il 59% nel 2019);
  • il 33% opterà per esperienze nella propria Regione;
  • il 32% visiterà altri territori;
  • solo il 19% prevede una vacanza all’estero.

Il Rapporto conferma il desiderio di andare all’aria aperta a contatto con la natura e di novità (per il 62% degli intervistati). E le risposte a questa voglia di esperienze vissute all’aperto includono, oltre le classiche visite in cantina, il bike & gusto, il wellbeing e il bleisure legato allo smart working.

Le mete preferite degli italiani sono le località di mare, che possono essere la porta di accesso per esperienze enogastronomiche nell’entroterra (53%). Interessano anche le città d’arte e le destinazioni montane. Tra le Regioni più desiderate si trova la Sicilia, seguita da Emilia Romagna, Campania, Puglia e Toscana.

 

Digital marketing per la promozione enoturistica

L’esperienza degli ospiti inizia con le loro ricerche sui motori di ricerca, ma può avvenire anche con la visualizzazione di una fotografia o un video postato da un famigliare o da un conoscente. È naturale che essendo entrato a contatto con l’azienda con un mezzo digitale, il potenziale ospite voglia avere più informazioni con lo stesso messo.

Potresti leggere anche: “Consumatore di vino: il nuovo viaggio digitale”

Per riuscire a essere trovati, bisogna però essere pronti anche a dare risposta a domande e commenti più o meno simpatici. Da dove iniziare? Dall’analisi del marketing e comunicazione offline per arrivare a uno studio della comunicazione online e alla definizione di obiettivi realistici e misurabili attraverso i media digitali. A questo proposito, ti suggerisco di portare avanti un listening o ascolto della rete. Questa attività ti permetterà di scoprire quali sono i social che devi presidiare, chi sono i tuoi buyer persona, gli influencer di settore e definire il tono di voce da usare.

Dopo aver impostato le prime attività per riuscire a costruire una presenza di successo online, è importante riuscire a produrre e pubblicare dei contenuti utili e interessanti per il tuo pubblico di riferimento, oltre a stanziare un budget adeguato per le sponsorizzazione su social e motori di ricerca. E per sapere se stai lavorando bene o se ci sono delle aree da migliorare dovrai stabilire dei kpi (key performance indicator). Questi indicatori di performance sono fondamentali, perché ti permettono anche di valutare in maniera accurata l’efficacia delle azioni organiche e a pagamento.

Empatia, costanza e monitoraggio sono le chiavi del tuo successo. Inizia a subito a fare un check-up delle tue attività e fatti trovare dai wine lover.

Ti invito ad approfondire queste tematiche sul mio libro Digital Wine Marketing: Guida alla promozione online del vino e dell’enoturismo, edito da Hoepli. È disponibile su Amazon e nelle librerie.

Digital Wine Marketing Susana Alonso

Condividi su:

Iscriviti alla Newsletter di Sorsi di Web

Iscriviti alla nostra newsletter e rimani aggiornato sul marketing e sulla comunicazione per il mondo del vino, i prossimi SorsiAperiWeb, i nostri corsi e le nostre altre attività. 

La tua iscrizione è andata a buon fine. Riceverai presto la prossima newsletter.