Anche quest’anno ho avuto il piacere di assistere all’evento ‘Vite di Donne’, organizzato dall’Associazione PIV a Ferrara. L’evento si è svolto all’aperto presso l’agriturismo Principessa Pio, nonostante la minacci di tuoni e qualche goccia che, alla fine, ci hanno solo rinfrescato.
Le produttrici di vino si sono raccontate, con i loro aneddoti e la loro singola visione del monto del vino. Coraggio, tenerezza, speranza e allegria hanno condito le storie delle vignaiole e dei loro vini. Due ore che sono volate tra risate e riflessioni.
Ho colto l’occasione per porre ad Arianna Fugazza, fondatrice dell’Associazione, alcune domande sulla sua passione, i loro eventi e qualche consiglio per i wine lover. Ecco a voi le sue risposte:
Ciao Arianna, grazie per il tuo tempo e per il bellissimo evento. Ci vuoi raccontare chi sei e cosa fai nella vita?
Chi sono?… all’apparenza una domanda semplice, ma che mi crea una certa difficoltà a rispondere, poiché sono alla costante ricerca di ciò che può dare un significato alla vita; osservo attentamente ciò che mi circonda per potermi collocare in uno spazio, in un ruolo, e se penso di averlo trovato, lo sento immediatamente asfissiante, insopportabile. Allora via di nuovo a cercare. Così è stata la mia vita, da quando avevo 18 anni; ho cercato di seguire e realizzare ciò per cui sentivo fossi predisposta. L’adolescenza passata tra le mura della mia cameretta esaltandomi nel contemplare certi capolavori della pittura; da Caravaggio a Veermer, Constable, fino ad arrivare agli impressionisti e al movimento realistico di Courbet.
Cercavo inizialmente di riprodurre alcune di queste opere, prima su carta, poi su tela che dava meno problemi coi colori a olio. Immersa in un’atmosfera che sapeva di olio di lino e acquaragia, passavo così le giornate. A 19 anni frequento un corso di aerografia a Bologna e scopro questa nuova tecnica pittorica. L’aerografia mi ha talmente coinvolta da rimanere, fino a oggi, la sola tecnica che utilizzo per realizzare i miei lavori. Poco dopo il corso inizio a collaborare con uno studio di aerografia e dal 1993 divento ufficialmente pittrice ad aerografo.
Negli anni ’90 il settore motociclistico era quello per cui lavoravo di più; caschi, serbatoi e accessori di moto. Poi le prime fiere, le esposizioni pubbliche, dove ho raccolto soddisfazioni e motivazioni per continuare in questa attività artistica. Decoravo e personalizzavo un po’ tutto, dai telai di bicicletta a pannelli fieristici, dall’abbigliamento alla fiancata di un camper. Diventare poi madre, mi ha fatto rallentare non poco la produzione artistica; ma non è affatto rallentato il lavoro dei miei pensieri, sempre alla ricerca di nuove idee e progetti, alcuni realizzati altri lasciati ancora liberi di nutrirsi e maturare.
Come è nata l’idea di PIV, quanto tempo ci è voluto per rendervi funzionanti? E come riesci a fondere la tua anima artista a quella di assaggiatrice di vino?
Da qualche anno mi dedico quasi esclusivamente alla realizzazione di dipinti su tela, dove posso sfogare la mia personale creatività. Ma come detto inizialmente, mi lascio coinvolgere da ciò che trovo stimolante e mi cresce la voglia di interpellare nuove realtà. Da qui la frequentazione dei corsi rivolti alla conoscenza del vino. Questo mondo così ricco, legato alla natura, alla terra, al lavoro artigianale dell’uomo, mi affascina e diventa spunto per i miei lavori artistici, tra cui per esempio la realizzazione di cavatappi dipinti a mano.
Partecipando ai corsi ho conosciuto diverse persone, accomunate dalla passione del vino appunto, con le quali si è instaurato quasi da subito un bel rapporto che ci ha portato a frequentarci anche al di fuori dell’orario delle lezioni. Ci si incontrava a casa mia, attorno al tavolo della cucina, per iniziare a confrontare le conoscenze apprese durante il corso, comprese le prime degustazioni del vino in maniera semiseria. Ci si divertiva e ci si conosceva a ogni incontro, sempre un po’ di più, tanto da iniziare a organizzarci per andare insieme a qualche evento di degustazioni, in visita a qualche azienda vitivinicola; fino a quando nel 2011 ci ritroviamo a organizzare una piccola manifestazione alla quale avevamo invitato alcuni produttori di vino. Grande entusiasmo, tanto divertimento e un contagioso star bene insieme.
Questi punti diverranno il fondamento della futura Associazione PIV, che verrà istituita nell’agosto 2012. La scelta di costituire il nostro gruppo in una associazione è stata indotta dalla volontà di organizzare in maniera più continuativa e riconosciuta incontri sul vino, gite e piccoli eventi. Ogni socio cerca di dare il proprio contributo, mettendo a disposizione le proprie conoscenze ed esperienze anche lavorative. Dal 2012 a oggi possiamo veramente ritenerci soddisfatti delle nostre iniziative e di quante amicizie si sono create. Ogni nostro evento è caratterizzato da un tema, un argomento, attorno al quale ruotano diversi elementi intreccianti, tra cui, ovviamente, il vino e l’arte, nelle sue diverse espressioni.
“Vite di donne” e un evento divertente e illuminante. Vuoi dirci come l’avete creato e con quali obiettivi?
L’idea di “Vite di Donne” si forma proprio durante l’organizzazione di un altro evento, spiego come. Quasi ogni volta che si contattava telefonicamente un produttore per accordarci sulle modalità di partecipazione, rispondeva la mamma o a volte la moglie. Allora quanta simpatia nei confronti di queste donne, che pur essendo occupate nei loro lavori e nella conduzione di casa e famiglia, si preoccupavano di prendere le informazioni giuste, di farsi lasciare il numero di telefono con la raccomandazione che avrebbero riferito tutto al figlio o al marito. Così la volontà di dare voce a quelle donne che lavorano duramente, che devono affrontare diverse difficoltà e pregiudizi; una voce lasciata silente che noi volevamo far risuonare e ascoltare. Difficoltà, soddisfazioni, fatiche raccontate durante una “tavola rotonda”. Un evento dedicato sì al vino, ma dove la persona è protagonista, il vino il mezzo che le rappresenta.
Quale consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi al mondo del vino e alle degustazioni?
Mi chiedi quale consiglio dare a chi si avvicina al mondo del vino: be’, sicuramente quello di girare, ascoltare senza pregiudizi, e saper apprezzare il lavoro serio, quello che rispetta la terra e quindi l’uomo. Ma, assai importante, è fare tutto ciò con gli amici vicini!
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