La comunicazione si sta sempre più spostando sul visuale. Foto e video vengono utilizzati per raccontarsi e raccontare. A livello personale, aziendale ed istituzionale si ha l’esigenza di comunicare con più persone in poco tempo ed il video ci viene incontro in questo.
Di sicuro non basta premere REC per realizzare un video che possa ritenersi tale, e benché la tecnologia ci venga in aiuto nella realizzazione, non si può prescindere dai classici passaggi che bisogna fare per poi arrivare al video finito.
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Sappiamo che video aziendali, film documentari, televendite, servizi giornalistici, video interviste, reportage, programmi televisivi e potrei continuare ancora, differiscono per il tipo di grammatica con cui sono strutturati. I contenuti sono molto distanti fra loro, come gli obiettivi e, di conseguenza, anche la scelta dei mezzi tecnici che vengono utilizzati per la registrazione.
Non è un must nel mondo del video come invece lo è nel mondo giornalistico, ma qualsiasi sia il tipo di video che si vuole fare, parto sempre dalla regola delle cinque W: who/what/when/where/why, ciò mi serve per focalizzare gli elementi che poi domineranno la sceneggiatura o il copione.
Una traccia scritta è fondamentale per avere sotto mano tutto l’elenco di ciò che verrà filmato, dove e quando. Ogni grammatica filmica ha la sua tipologia: prendiamo il cortometraggio, ora ne stiamo girando diversi soprattutto a scopo di formazione del personale, in questo caso è fondamentale una sceneggiatura che indichi se la scena è girata in interni o esterni, il luogo e, se di notte o di giorno. Dopodiché scriviamo cosa accade e i dialoghi. Scrivo sempre la sceneggiatura al computer, ma si possono anche usare degli editor o delle app dedicate che consentono di organizzarla sul modello americano in modo pratico, come ad esempio Scripts pro.
Le indicazioni date dalla sceneggiatura sono fondamentali per tutti i professionisti che concorreranno alla realizzazione delle scene, perché in base a questi dati, che paiono molto semplici, si avviano delle scelte tecniche specifiche che richiedono molta esperienza. Pensiamo al lavoro di produzione, del regista, del direttore della fotografia, dei cameraman, dei macchinisti, dei truccatori, dei costumisti e via dicendo. Tutte queste non sono professionalità che si scomodano solo per il grande cinema, ma son professionisti che fanno dei video e che sono fondamentali anche per una fiction di formazione aziendale come il caso in oggetto.
Una volta pronta la sceneggiatura serve lo storyboard, ogni materiale illustrativo è utile per le lavorazioni e per dare un’idea al cliente di ciò che poi vedrà. L’ideale è farlo realizzare da un disegnatore e questo è sempre ciò che propongo e preferisco, ma in alternativa si possono usare delle foto rielaborate con Photoshop oppure delle app come Cinemek HD che ti consentono di fare la foto dal cellulare, rielaborarla come se fosse un cartone animato e catalogarla per lo storyboard.
Le videocamere professionali più piccole come la Panasonic HC-X1000 o anche le ultime fotocamere digitali reflex e sistemi compatti che registrano i video in 4k sono in linea con produzioni di media grandezza e i nuovi computer core i7 gestiscono bene tutti i dati; se si sceglie una buona scheda video, la mia è NVIDIA GeForce GTX 745, non si hanno interminabili attese di rendering in post produzione, ma tutto scivola velocemente anche quando si tratta di elaborare e renderizzare degli effetti complessi.
Noi lavoriamo in questo modo, ma un’alternativa non professionale, quando all’interno dell’azienda si deve produrre un video velocemente senza tante pretese, è la ripresa con telefonino. Se ci si vuole cimentare in un video di questo tipo, un consiglio non banale è quello di mettere il cellulare in orizzontale, in modo da equipararsi alla proporzione 16/9 che è quella utilizzata ora negli schermi TV, e posizionare il supporto su un cavalletto. Si può procedere con la normale modalità di registrazione oppure utilizzare delle app che consentono di bilanciare il bianco, regolare l’esposizione e il focus; è chiaro che il risultato non è professionale, ma ci si può divertire e creare qualcosa che può rivelarsi anche molto utile, sempre che i contenuti siano studiati bene e si sia coscienti dell’obiettivo per il quale si sta realizzando il video, un’app di questo tipo è Filmic Pro.
I cellulari cercano di imitare le metodologie di lavoro professionale in modo da portare spunti creativi e divertenti alla vita di tutti giorni, se guardiamo da quest’ottica (!) l’obiettivo fotografico 4-IN-1 di Olloclip o simili, ci si può divertire a cambiare lente fra fisheye, grandangolare e macro 10x e 15x. L’app Artemis Director’s Viewfinder consente di simulare gli obiettivi fotografici; quest’app, anche se è decisamente meno abbordabile di altre, è utile per chi lavora in ambito video, come alleata per i sopralluoghi, quando si vogliono fare delle prove in maniera agevole.
Riguardo al montaggio video, ora Premiere è veramente molto comodo. Per chi ha sempre lavorato in ambiente Mac fare il gran passaggio è stata dura, per molti una scelta esistenziale, ma le spinte erano troppe, su diversi fronti, e la comodità di poter importare lavorazioni fatte con Ae o Ps come il resto della CC è determinante come è stato determinante anche il forte impatto emotivo all’apertura di Final Cut 10. Per chi volesse utilizzare un programma più semplice, che ora è anche un’app mobile, IMovie può essere una buona scelta. L’ultimo passaggio è la color correction e anche in questo caso ci sono delle app che possono aiutare. Non si tratta di un lavoro certosino come quello professionale che va a curare scrupolosamente la correzione colore di ogni singola inquadratura, ma si possono applicare dei filtri e regolare l’esposizione, una di queste è Chromic.
Tutti questi spunti possono essere utili per dar sfogo alla propria creatività e magari realizzare contestualmente qualcosa di utile per l’azienda. O sapere come relazionarsi con un professionista del settore quando si lavora in team per la creazione di un video aziendale. Rimane il fatto che l’importanza delle produzioni video è sempre più tangibile ed è utile capirne il linguaggio.
E tu, pensi che i video siano utili alla comunicazione aziendale?
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