Hai mai provato una sensazione di inadeguatezza davanti a un bicchiere di vino durante una cena formale? Capita a tutti almeno una volta nella vita. Anche i sommelier hanno dovuto imparare.
Ho frequentato un corso per sommelier e poi ho approfondito il tasting o degustazione studiando da altre risorse, compresi diversi video. Ho capito che alcune regole vanno sempre rispettate prima di dare il sorso iniziale.
Devi considerare che il vino, come qualsiasi altra bevande, si beve con la bocca ma gli occhi e il naso partecipano attivamente al tasting. Prima di andare avanti, ti avverto che è una brutta cosa ostentare atteggiamenti da intenditore davanti ad amici o parenti, in casa o al ristorante. Cerca di agire in maniera naturale, con classe ma senza esagerazioni.
Ma torniamo agli occhi. La prima cosa che vediamo è il colore del vino. On-line puoi trovare delle tabelle con i colori dei vini, che vanno dal verdolino, al giallo, al rosa tenue, al rosso, all’aranciato. Quindi non è vero che i vini possono essere semplicemente bianchi, rosati o rossi. In realtà, esistono molte gradazioni cromatiche. Quelle tabelle ti aiuteranno a giudicare il colore del vino. Osservalo tenendo il calice inclinato sopra una superficie bianca, che serve a dare contrasto. L’aspetto del vino ti dirà anche se è fermo, frizzante o proprio uno spumante. Il colore ti dirà anche qualcosa sull’età del vino.
E ora la guest star: il naso! E si apre un ventaglio amplissimo, perché è sempre una questione molto personale, e magari i sentori che descrivono 15 persone intorno a te sono diversi, almeno in parte, da ciò che il tuo naso ti suggerisce. Per fortuna, ho avuto dei professori che mi hanno sempre detto che andava bene anche se sentivo qualcosa di diverso dagli standard tipici di un certo vino. C’è anche da dire che è molto importante essere in forma al momento dell’assaggio, per poter apprezzare al massimo i tanti possibili aromi del vino e le altre caratteristiche olfattive. Oltre al tipo di aroma, si classificano soprattutto l’intensità, la persistenza e la complessità del bouquet. Un consiglio personale: per discernere meglio gli aromi, fai un piccolo investimento e acquista un kit di essenze professionale. Ti divertirai a cercare di indovinare gli aromi e affinerai il naso anche oltre l’ambito del vino.
Adesso passiamo il vino in bocca e cerchiamo di valutarlo al meglio. L’ideale sarebbe trovare un vino equilibrato, perciò è importante concentrarsi sul rapporto fra parti “dure” e parti “morbide” del vino. Per esempio, dobbiamo imparare a valutare il grado di acidità, il corpo, l’alcol e i tannini (se presenti). Dobbiamo infatti ricordare che la bocca non rileva solo il gusto, ma anche caratteristiche tattili come la temperatura, l’astringenza dei tannini, la frizzantezza e la scorrevolezza. Di solito l’equilibrio di un vino aumenta con il tempo, un po’ come accade per le persone: i vini giovani sono più vivaci e scalpitanti mentre quelli invecchiati sono più pacati e morbidi. Ricorda poi che gusto e olfatto sono alleati e che al retrogusto potresti scoprire altri aromi che non avevi percepito prima.
Non te l’ho detto prima ma anche l’orecchio ha la sua parte in questa esperienza sensoriale dell’assaggio. Prova, per esempio, ad aprire una bottiglia di Franciacorta e concentrati sul suono delle bollicine… è una sensazione fantastica!
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