Lo scorso weekend, sono stata a Roncadella, in provincia di Reggio Emilia, dove ha sede Podere Giardino, un’azienda vitivinicola a conduzione familiare con la quale collaboro. I componenti più giovani della famiglia mi aspettavano fuori dalla casa padronale, con la cordialità che conoscevo.
Mentre raggiungevo la zona dedicata alla Festa della Vendemmia, sentivo da lontano le voci e le risate di tanti bambini. Era una giornata bellissima, ideale per stare all’aperto e per fare un lavoro da grandi! Sì, perché fino a un certo punto si è scherzato e si è giocato, bambini e adulti, ma poi per tutti è iniziato il lavoro.
Genitori e piccoli, con le forbici da potatura in mano, raccoglievano con cura i grappoli di Marani, una delle varietà autoctone di Lambrusco che l’azienda coltiva insieme al Salamino e all’Oliva (oltre a piccole quantità di Ancellotta e di Malbo Gentile). L’esposizione perfetta delle vigne, con piante disposte a spalliera/guyot su un suolo franco argilloso, ci permetteva di lavorare sotto un caldo sole caratteristico della zona.
Dopo la vendemmia, un pranzo frugale e un riposino all’aperto ci diedero nuove energie per la seconda parte del lavoro. Messe da parte le forbici, lo strumento erano adesso i nostri piedi, nudi e puliti. Prima i bambini, in gruppi di cinque o sei, pestando allegramente l’uva al suono e al ritmo della zampogna tradizionale. Poi fu il turno dei genitori che, con lo stesso entusiasmo dei piccoli, letteralmente ballavano a piccoli gruppi sulla stretta “pista” colma di uve.
Il tradizionale rituale della “preghiera” per l’ottenimento di un buon mosto segnalava che la festa stava per finire. Ma, con grande gioia delle famiglie, era possibile portarsi a casa il risultato delle fatiche, cioè il mosto, insieme a una ricette speciale per preparare il sugo d’uva.
Nel corso della giornata abbiamo assaggiato i tipici gnocco fritto ed erbazzone, accompagnati dai due Lambruschi di Podere Giardino: i Suoli Cataldi, nelle versioni Rosso e Rosé. Il Rosso è composto da un uvaggio delle tre uve principali, mentre il Rosé si ottiene da sole uve di Lambrusco Marani.
Entrambi eleganti e piacevoli alla bocca, dal gusto secco, si abbinano perfettamente a tutti i piatti della cucina emiliana e non solo. Nel caso del Rosé, in particolare, lo si può anche bere come aperitivo, oltre che a tutto pasto.
Anche se conoscevo già bene i vini dell’azienda, questa domenica così particolare è stata per me una vera piacevolissima scoperta dei colori, dei sapori, dei suoni, della gente e della filosofia biologica di questa bella e vivace realtà emiliana.
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