Video storytelling e video virale a confronto

Le cantine, per la loro tipologia strutturale, logistica ed organizzativa ben si prestano ad una comunicazione visuale. In cantina ci sono tante cose da vedere e da raccontare, per questo le aziende vitivinicole sono un soggetto perfetto per la realizzazione di un video, tant’è che registi e videomaker trovano molta soddisfazione nel riprendere queste realtà per via della loro resa filmica. Il video condensa in sé tante informazioni che possono arrivare al fruitore in maniera immediata. In questo modo l’azienda può, nel giro di qualche minuto, presentare la sua realtà e i suoi prodotti. Ci sono diversi tipi di grammatiche filmiche, bisogna conoscerle e capire qual è quella più utile per lo scopo che si vuole ottenere.

Il video è veramente utile per la cantina?

Non tutte le cantine si sono già avvicinate al mondo del video. Negli scorsi anni era principalmente  appannaggio dei grandi marchi che utilizzavano per la propria comunicazione l’intramontabile spot classico, distribuito in TV, che in pochi secondi comunica lo spirito del brand.

La TV è una piattaforma tuttora considerata, ma i Social consentono la facile distribuzione di video di una durata decisamente più lunga, per questo va molto di moda il video storytelling, in cui si mostra la cantina, i vigneti e si intervistano i protagonisti. Questi video sono utili per dare una presentazione generale dell’azienda e comunicare i valori aziendali, inoltre si da ampio spazio al racconto della vita in cantina, che è sempre stato un caposaldo della comunicazione del vino e un mezzo molto utile alla sua vendita. A me quest’ultima tipologia di video piace particolarmente, perché consente di raccontare il vino attraverso le parole delle persone che lavorano in azienda e attraverso immagini e suoni. Inoltre è una tipologia di video funzionale al web, perché non solo informa, ma quando caricato sulle piattaforme Social, può portare le persone al proprio sito e, quando caricato sul sito ne aumenta l’indicizzazione presentando, allo stesso tempo, l’azienda e i suoi valori.

Se si fa un’indagine su YouTube sono tanti i video di questo tipo e tutti conservano un certo fascino. Questa tipologia di video è molto utile per far conoscere la propria realtà, ma non ci si devono aspettare tante condivisioni Social, semplicemente per il fatto che si tratta di una presentazione che svolge la sua funzione in quanto tale. Un video con questa grammatica verrà senz’altro apprezzato dai fruitori e, se avete una buona strategia di Web Marketing, verrà di sicuro visualizzato, ma è probabile che non ottenga tante condivisioni, questo comunque non è mai l’obiettivo principale di chi lo realizza. Quando invece col video si vuole arrivare ad un vasto pubblico e si aspira ad ottenere tante condivisioni, allora conviene iniziare a pensare di realizzare un video virale.

Quando un video è virale?

Un video è virale quando grazie ad un’idea comunicativa molto potente tocca l’emotività del fruitore e diventa, da un certo punto di vista, un mezzo che consente a quest’ultimo di trasmettere a chi lo segue (social) o gli sta vicino (cellulare) qualcosa di sé. Si tratta di video in cui è l’idea quella che conta, e va fatta coincidere con l’obiettivo di comunicazione che, nel caso dell’azienda vitivinicola, è quella di presentare i propri prodotti e, tramite i valori aziendali, posizionare il proprio brand.

L’idea può essere costruita con una storia accattivante oppure, come testimoniano diversi brand che hanno fatto la storia del viral, sono i mezzi tecnici che si fanno idea quando utilizzati in maniera creativa. Essendo una grammatica video molto giovane non c’è un storico importante riguardante video virali per le cantine. Fra i pochi esistenti di un certo valore, quello che mi ha colpito maggiormente è il video che mostra la vendemmia di una nota cantina, che viene fatta in maniera gioiosa durante la notte dai vendemmiatori, che, per l’occasione, hanno creato una vera e propria discoteca fra i filari.

Questo video ha ottenuto tantissime visualizzazioni ed è diventato virale, raggiungendo un ottimo numero di condivisioni se paragonato ad altri video girati con grammatiche differenti, riguardanti aziende dello stesso settore, la maggior parte delle persone che l’hanno condiviso non erano supporters dell’azienda e molto probabilmente, non l’avevano mai sentita nominare, questo è un traguardo che solo i video virali riescono ad ottenere. Il video virale in questione è stato vincente perché l’idea ha toccato una nota emotiva del fruitore e l’ha spinto alla condivisione. Non è semplice realizzare un video di questo tipo, ma negli ultimi dieci anni si sono prefigurate alcune linee guida che possono aiutare chi si vuole accingere a realizzarne uno:

  • bisogna capire a chi ci si riferisce
  • è importante mettere a fuoco un’idea comunicativa
  • si deve capire cosa può rendere questa idea condivisibile
  •  e strutturarla a servizio della comunicazione del brand
  • con coerenza rispetto alla comunicazione aziendale
  • avendo sempre ben chiaro l’obiettivo di comunicazione.

Anche un video molto semplice può diventare virale, quando c’è coerenza fra idea e obiettivo.

Conclusioni

Il video è un mezzo molto utile per far conoscere la propria realtà, si può procedere utilizzando le grammatiche più tradizionali, oppure tentare la strada difficile del video virale. La seconda tipologia può essere facile come difficilissima. Ad ogni modo, se non se n’è ancora in possesso, son del parere che valga la pena iniziare a pensare ad una buone idea!

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