Da poco ho avuto il piacere di partecipare ai festeggiamenti del cinquantesimo compleanno dell’AIS, l’Associazione Italiana Sommelier, a Milano. Così ho anche potuto conoscere la storia dell’istituzione, e in particolare i suoi primi anni, grazie alle parole del fondatore, Gian Valenti. Ho anche avuto il piacere di ascoltare le esperienze personali di tanti professionisti del settore.
Vino al vino
Uno dei temi più importanti che sono emersi durante l’incontro è stato la necessità di cercare di comunicare il vino in maniera chiara e semplice. Sono assolutamente d’accordo e in effetti avevo anche dedicato un post a questo stesso tema. L’idea alla base è avvicinare il più possibile il consumatore ai segreti del vino, evitando di intimorirlo con termini a lui incomprensibili.
E chi, meglio di un sommelier, può comunicare in modo accessibile e professionale la ricchezza dei vini italiani? Bisogna cominciare dunque proprio dalla figura del degustatore professionista, che dovrà essere continuamente aggiornata ai canoni e alle tendenze, preparata alle nuove richieste del mercato, e comunicata in maniera adeguata.
Oggi, il sommelier lavora non solo in ristoranti o alberghi, ma spesso anche come buyer e anche a livello internazionale oppure come consulente nella creazione della carta dei vini. Il sommelier poi è sempre più coinvolto nell’organizzazione di eventi enogastronomici o di altre attività legate al mondo del vino in generale e alla promozione della cultura vinicola in particolare.
Dunque per il sommelier è sempre più importante avere una propria identità solida, essere riconoscibile, distinguersi dagli altri professionisti del settore. Il sommelier fa ormai parte di coloro che dovrebbero cercare di curare al massimo il proprio Personal Branding e la propria identità online in particolare. Per capire meglio di che cosa sto parlando, ti suggerisco di leggere il libro di Riccardo Scandellari Fai di te stesso un brand. Questa lettura ti aiuterà a comprendere come presentarti al meglio in rete e specialmente nei diversi canali social.
Il Sommelier e la sua Identità Digitale
Se sei un sommelier esperto, allora sarai certamente in grado di gestire un servizio tipico della tua professione e avrai la scioltezza necessaria a esprimere le tue opinioni e preferenze: sui vini, sugli abbinamenti, anche su certi aspetti economici. Se invece sei alle prime armi o in procinto di prendere il diploma, allora sarai fresco di nozioni ed entusiasta.
In entrambi i casi, potresti avere l’ambizione di renderti indipendente, di iniziare un’esperienza come consulente freelance. Se è così, allora la domanda è “hai fatto bene tutti i compiti?” Voglio dire, oltre ad acquisire o a perfezionare le competenze tecniche e tradizionali della tua professione, hai anche già pensato a stabilire chiaramente i tuoi obiettivi e i tuoi clienti potenziali? Se questi aspetti non ti sono chiari, fermati un attimo e pensaci su.
Una volta che hai capito a chi vuoi parlare, che cosa vuoi comunicare, in quale modo e perché, puoi anche iniziare a pensare in quali canali sociali credi di poter trovare il tuo pubblico. Su LinkedIn, per esempio, incontrerai certamente tante realtà interessanti. Ti suggerisco di includere nel tuo profilo una foto, e di dedicare del tempo a costruire una descrizione che esprima sinteticamente ma efficacemente la tua professionalità.
Non avere fretta. Osserva, studia. Fai attenzione a come parlano sia i tuoi clienti potenziali sia i tuoi colleghi. Completa il tuo profilo aggiungendo tutte le tue esperienze nel settore ed eventualmente anche delle immagini. Se hai scritto qualche articolo sul vino, non dimenticarti di includerlo nel profilo! Se invece ancora non l’hai fatto, allora l’iscrizione a un social network è il momento giusto per iniziare a muovere i primi passi nell’ambiente della scrittura di settore. Potresti iniziare scrivendo una semplice recensione di un vino che ami oppure una storia legata a un territorio che conosci bene.
Ti anticipo subito che, prima di capire quali altri canali social potresti abitare, quali potrebbero essere i più frequentati da clienti potenziali, dovrai ascoltare la rete per un certo tempo. Il mio consiglio è iniziare da Twitter, perché lì troverai certamente tanti colleghi e tantissime cantine che si scambiano opinioni, storie, immagini, giudizi sui vini, preferenze, ecc. Non dimenticarti di tenere le orecchie aperte anche sulle conversazioni internazionali, specialmente quelle in inglese, che su Twitter sono vivacissime. Se hai una passione per le foto, allora dovresti prestare attenzione anche ai canali social più specificamente visivi, che possono essere molto coinvolgenti, grazie alla potenza comunicativa delle immagini. Se inizierai a passare delle ore online, allora capirai che stare in un ambiente che piace è altrettanto importante che stare in un ambiente utile professionalmente.
Conclusioni
Il mondo cambia e le professioni si adattano di conseguenza. Nel mondo del vino (e nel food & wine in generale) si aprono costantemente nuove posizioni mai immaginate prima. Se sei curioso e parli l’inglese, ti suggerisco di dare un’occhiata a siti come Wine Business. Sul sito, dedicato a diversi aspetti delle professioni legate al mondo del vino, puoi anche trovare tanti annunci di lavoro. Potresti trovare diverse offerte interessanti, a casa o all’estero, e magari potresti anche prendere spunto dalle richieste che vedi per pensare a nuove specializzazioni da proporre al mercato. La lettura di come altri professionisti si presentano può anche darti delle idee per esprimere al massimo le tue capacità e potenzialità. Come vedrai, è in gran parte una “questione di orecchio”: se lo accorderai bene alla musica, allora potrai ballare al suono del mercato. Se ci sono delle note che ancora ti sfuggono, non preoccuparti, ma riascolta con attenzione e cerca di ripetere. Ma cerca sempre di farlo mantenendo il tuo stile, la tua individualità. Allora sei pronto per il tuo primo tasting sui social?
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