Niente di nuovo sotto il sole. Da sempre, il mondo del vino affascina sia i consumatori sia gli addetti al settore. Con la diffusione dei social media e di una audience potenzialmente globale, il racconto della storia racchiusa in ogni bicchiere diventa uno strumento di comunicazione e di vendita indispensabile.

Oggi esistono tante declinazioni dello storytelling: possiamo definirlo essenzialmente come una tecnica narrativa che attraverso pensieri, emozioni, suoni e parole permette agli altri di ascoltare e comprendere il nostro messaggio, vivendo un’esperienza.

(Francesco de Nobili, Strategie di Content Marketing)

 

Le schede tecniche, il primo racconto per pochi

Anche se a volta possono essere un po’ noiose, le schede tecniche che riportano le caratteristiche fondamentali del vino sono già una prima forma di storytelling aziendale. Spesso sono scritte per gli acquirenti professionisti, e perciò, come dicevo, capita che siano un po’ aride. Perciò apprezzo molto quando gli abbinamenti suggeriti sono ben scritti o quando si esprimono in maniera più approfondita del solito i dettagli sul vitigno o sul territorio che lo ospita. Altre informazioni che trovo molto interessanti sono le procedure di produzione e i sistemi di allevamento.
Sempre più spesso, queste informazioni si trovano ormai anche sul sito web aziendale, sui depliant o direttamente sulle retro etichette delle bottiglie. Anche quando il brand non ne è ancora al cento per cento consapevole della propria comunicazione, questo insieme di informazioni costituisce la base per costruire uno storytelling maturo. I passi successivi riguardano soprattutto l’affinamento dei contenuti e lo sviluppo di una strategia integrata. In questo breve post, vorrei invitarti a considerare i punti principali di uno storytelling in ambito vini che sia coinvolgente ed efficace:

Il consumatore al centro del messaggio

Come diverse realtà del mondo del Food & Wine hanno già capito, per raccontarsi ed essere compresi bisogna prima fare un passo indietro, e ascoltare il proprio pubblico. Per conquistare i consumatori potenziali, bisogna cercare di intercettare i loro gusti e le loro esigenze, e centrare su questi il racconto aziendale. Specialmente online, le storie, i personaggi e i vini stessi smettono di essere semplicemente proprietà di un brand e diventano contenuti condivisi, generatori di esperienze possibili.

La metafora

I migliori comunicatori conoscono bene il potenziale delle metafore. Ci avevi mai fatto caso? In mani esperte, le metafore riescono a esprimere l’essenza, e infatti erano usate spesso dagli antichi filosofi oltre che dai poeti di ogni età. Le metafore creano un vincolo emotivo fra mittente e destinatario del messaggio. I consumatori moderni sono molto sensibili e aperti a nuove conoscenze veicolate da immagini e da emozioni.

 

Vino e storytelling

Il vino, la cultura e le origini

Parlare delle origini di un vino o di quelle della cantina è un ottimo modo per supportare il territorio. Sempre più spesso i consumatori, specialmente i più giovani, scelgono i vini in base alle DOC o alle zone di produzione. Evidenziare gli aspetti culturali di un vino è un modo per informare formando. Le descrizioni dei sistemi di allevamento o delle condizioni climatiche e ambientali sono per esempio tematiche che attraggono chi vuole scoprire il vino e il suo mondo.

L’identità e l’unicità aziendali

Cosa differenzia il vino da altri prodotti agroalimentari che vengono commercializzati come commodities? La risposta è la brand identity e il posizionamento del marchio nella mente del consumatore. Raccontarsi, in maniera genuina e sincera, serve a essere riconosciuti e a mostrarsi affidabili. Non serve creare delle grandi fiction; invece è importante raccontare in maniera coinvolgente e semplice la vita quotidiana dell’azienda. L’esperienza in vigna è fatta di tanti elementi tipici che insieme delineano una storia unica; in analogia a un racconto, il vignaiolo è l’eroe, i cambiamenti climatici sono le sfide che incontra, la vendemmia e il vino sono il lieto fine.

Lo storytelling visual

Quante volte l’hai letto o sentito: “Un’immagine vale più di mille parole”. Ed è proprio vero! Una fotografia scattata nel momento giusto, in un’occasione irrepetibile, raramente può essere totalmente sostituita da un testo, senza perdere le sfumature che i gesti, gli strumenti di lavoro o i vigneti riescono esprimere.

 

Storytelling per il Vino

 

Ti ricordo dunque che esistono diversi social media centrati sulla narrazione visiva. Infatti, il tuo brand è visual, anche se non ci fai caso. Quindi è molto utile fare un piano editoriale che includa il materiale visuale, soprattutto per occasioni come eventi, fiere o nuovi lanci. Ma la storia visiva che racconterai non finisce qui: puoi anche raccontare il pre-evento e il dopo evento; puoi parlare delle persone che lavorano con te e dei tuoi ospiti. In sostanza lo storytelling visual è un ottimo strumento di condivisione. Invita dipendenti, clienti e visitatori a partecipare al racconto.

Conclusioni

Hai mai pensato che anche con il tuo silenzio stai già raccontando un po’ del tuo brand? Avere una presenza online pianificata e costante nel tempo ti garantirà un rapporto più stretto con i tuoi clienti e follower. Mi auguro che questo post ti sia utile per iniziare a raccontarti o per migliorare ciò che hai già fatto. Raccontami la tua esperienza!

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