Pinterest, un’arte da imparare
Quando pensi a Pinterest, pensi anche, quasi automaticamente, a Cinzia Di Martino. Cinzia è un’amante della comunicazione visual, e Pinterest è il suo habitat preferito. Per la nostra rubrica dedicata alle interviste, Cinzia ci insegna che su questo social media è possibile divertirsi e, nello stesso tempo, promuovere un brand. Scopri che cosa ci ha raccontato, a colpi di bacheche e di pin, e con una sorpresa finale.
Ciao Cinzia, sono contenta di averti come ospite nella nostra rubrica. Oggi degustiamo insieme alcuni ‘Sorsi di Pinterest’. A questo proposito ti chiederei subito di raccontarci chi sei e cosa fai?
Faccio il lavoro che ho sempre sognato di fare: mi occupo di comunicazione social e visual sul web, faccio la blogger e pure siti web.
Sono una Pinterest addicted da quasi 4 anni: non riesco a vivere senza pinnare e repinnare ogni giorno, più volte al giorno! Osservo e studio come stanno su pinterest i brand d’oltreoceano, ne carpisco i punti di forza e cerco di tradurli per riuscire a far raggiungere il successo a brand italiani.
La gestione delle board o bacheche è un’arte, non trovi? Ci daresti delle indicazioni per la loro creazione e i contenuti da condividere?
La gestione delle bacheche è un’arte empatica. La forza di Pinterest (come per tutti i social in generale) sono le persone e il loro modo di vivere questi nuovi spazi virtuali di condivisione. Bando alle regole imposte, trite e ritrite, dettate dagli specialisti del marketing che riducono tutto a numeri, credo che la vera forza sia il fattore umano.
Se vuoi essere trovato, devi parlare la lingua del pubblico, devi usare gli strumenti di ricerca come fanno tutti: con logica, buon senso e parole semplici. Le stesse parole da utilizzare per dare un nome alle tue bacheche.
Per quanto riguarda i contenuti, di certo posso dire che devono essere belli da vedere e di ispirazione per chi li guarda. La parola d’ordine su Pinterest è utilità!
Puoi spiegare come fare qualcosa, cosa ti serve per farlo, in quanti modo puoi farlo, com’è meglio e com’è peggio farlo, quando puoi usare ciò che hai fatto, perché usarlo e perché no, a chi è adatto e a chi no e se e come si può adattare ad altre situazioni. Insomma, guardare l’argomento da diversi punti di vista.
Se dovessi pensare al pin perfetto di un’attività del Food&Wine, quali consigli daresti?
L’unico elemento che rende perfetto un pin è la lunghezza: Pinterest dà il meglio di sé con immagini verticali. Per quanto riguarda i soggetti, ancora una volta vince la fantasia.
Faccio un esempio pratico: se sul sito ufficiale pubblico un articolo in cui parlo di una ricetta culinaria specifica, su Pinterest posso creare diversi contenuti capaci di attirare l’attenzione e spingere al clic sul sito:
- posso creare una guida visuale che mostra, passo-passo, come realizzare il piatto
- posso creare un’immagine con gli ingredienti principali che mi permettono di cucinare il piatto in questione
- posso creare un’infografica (immagine usata per mostrare dati, numeri e statistiche) con le indicazioni di difficoltà di realizzazione, calorie, tempi di preparazione, benefici degli ingredienti usati, dosi necessarie per quale numero di persone e così via.
Insomma giocare di fantasia su Pinterest è sempre cosa buona e giusta.
Parlando di attività operanti nel settore del vino e del cibo, non possiamo tralasciare i places pin. Ci potresti spiegare cosa sono e come usarli?
I places pin sono contenuti speciali perché legati ad un luogo fisico reale: ogni contenuto viene agganciato ad un luogo sulla cartina geografica.
I places pin sono ottimi per parlare di eccellenze locali o per creare percorsi esperienziali sul territorio, oltre che per mostrare le chicche e le ricchezze dei nostri paesi
Ci vorresti svelare i tuoi segreti per pianificare al meglio i contenuti che posti su Pinterest?
Pianificare i contenuti è un’operazione che faccio di settimana in settimana, partendo dai contenuti a disposizione sui siti e sulle condivisioni e interazioni del pubblico interessato all’argomento.
Non credo ci siano segreti: credo piuttosto che ciascuno debba semplicemente trovare il “suo” modo di stare comodo su Pinterest.
Ultima domanda, ma non per questo meno importante: come possiamo usufruire della nostra presenza su Pinterest per portare traffico al nostro sito?
Beh partiamo dal presupposto che i contenuti di Pinterest sono gli unici ad essere indicizzati (e quindi trovati tra i risultati di ricerca su Google) e quindi già una presenza di base sul social comporta maggiore visibilità del brand.
Se a ciò aggiungiamo che ogni contenuto è una nuova porta di ingresso al sito web, più ne abbiamo meglio e meglio è per il traffico organico.
Teniamo sempre conto che, a differenza degli altri social, su Pinterest l’età media di un contenuto si aggira sui 100 giorni, cioè più di 3 mesi di visibilità garantita (contro i due minuti di Twitter e le poche ore di Facebook e GooglePlus).
Direi che sono tutti ottimi motivi. Mi sbaglio?! 😀
Grazie mille per la disponibilità e i sorsi di saggezza, corriamo subito a pianificare i prossimi pin 😉
Grazie a per l’attenzione e due suggerimenti veloci: Be Human & Happy Pinning! <3
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