L’internazionalizzazione delle PMI è un argomento molto attuale. Fra le ragioni, la ristrettezza del mercato interno italiano, la necessità di avere termini di pagamento più favorevoli, l’attrattiva esercitata in generale da mercati e paesi esteri
Qualunque sia il motivo principale per cui un’azienda decide di proporsi sui mercati esteri, la decisione finale andrebbe sempre meditata e pianificata adeguatamente. Come spiegavo in questo post, un’analisi attenta, il focus concentrato su certi mercati, e la disponibilità a investire sono i punti di partenza fondamentali per portare avanti una strategia di internazionalizzazione di successo.
Nei casi in cui il budget dedicato alla comunicazione con l’estero sia ridotto, una delle questioni fondamentali è la scelta delle lingue. Non raramente, anche in questo caso ci si fa prendere dalla fretta di presentarsi oltre i confini nazionali. Ciò può portare a fare scelte sbagliate o, ancora peggio, investimenti ingiustificati. La soluzione migliore dunque è procedere per step. Ogni azione dovrebbe prevedere una fase successiva di test della risposta a cui, eventualmente, potrebbe seguire una reimpostazione del lavoro. Ti consiglio vivamente di evitare di fare tutto insieme, in un unico passaggio. Ciò vale in generale, e specialmente se, come dicevo, il budget iniziale a disposizione è esiguo.
L’internazionalizzazione comincia con lingua dei tuoi utenti
Un primo suggerimento è investire in lingue “forti”, cioè quelle più diffuse in una certa macro-area geografica di interesse. Ciò ti permette di avere da subito un ampio ventaglio di mercati target possibili. La scelta della lingua dovrebbe essere preceduta da un’analisi che comprenda anche questioni determinanti come la necessità di bolli o di certificazioni per poter vendere in un certo mercato.
Forse hai già esperienza di comunicazione in inglese. In questo caso, potresti servirti di strumenti come i software di analytics che ti permetterebbero di capire da quali paesi proviene effettivamente il traffico al tuo sito. Potresti individuare certi paesi in cui non si parla inglese ma che sono dei mercati potenzialmente favorevoli, o addirittura scoprire che in tali paesi hai già fatto qualche vendita, attraverso un tuo distributore o attraverso un e-commerce. Questa sarebbe un’opportunità per investire in lingue poco diffuse ma profittevoli per il tuo business in particolare.
Puoi trovare spunti anche osservando l’attività dei tuoi concorrenti. Quali lingue usano nella loro comunicazione? Per quali ragioni? La tua curiosità potrebbe anche farti scoprire di essere in vantaggio o semplicemente di avere obiettivi di mercato diversi.
E poi, non ti dimenticare quello che è forse l’elemento più importante della tua analisi: l’ascolto della rete. Usa i social media per monitorare cosa cercano i potenziali clienti internazionali. Potresti scoprire il bisogno di avere un servizio post-vendita in lingua o potresti verificare se la modalità di pagamento che hai impostato sul tuo sito è adatta a un certo paese (disponibilità, consuetudini). Oppure potresti farti un’idea delle richieste logistiche più diffuse fra i customer di un certo mercato, e magari scoprire che differiscono da quelle di un utente italiano. Dunque ricorda che ascoltare è un’importantissima fonte di idee. Sei pronto ad affinare le orecchie? Là fuori c’è un mondo tutto da scoprire!
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